mercoledì 31 ottobre 2007

Nascita degli Inter City firm: la prima partita

Ramsgate prese parte alla riunione in cui fu deciso di andare alla prima trasferta:

“Decidemmo di incontrarci a Euston e di fare il nostro esordio al Villa. […] Quando arrivammo tutti alla stazione di New Street a Birmingham, ci facemmo due risse con Carlton, Dickie e gli altri chi ci presero in giro quando ci presentammo come I. C. F. e cantammo una canzone cantata da noi. Inscenammo una serie di finte risse nei vari vagoni, sempre per gioco. […] Arrivammo così allo stadio del Villa. Doveva essere circa l’una quando arrivammo alla Holte End. Pensammo, bene si va. Non ci furono domande, si trattava solo di andare decisi. Entrammo tutti quanti, arrampicandoci su quelle enormi scalinate e quando Sali dal retro e osservi la vastità dell’impianto, ti rendi conto che sei nella più grande curva casalinga d’Inghilterra. Ci si poteva perdere la dentro, da tanto era grande. Forse la South Bank dei Wolves poteva essere più grande, ma si trattava di una curva scoperta e poi non era quella di casa dei Wolve, loro avevano la North Banck. Quini la Holte Banck doveva essere la più grande di tutte, perfino più grande della Kop di Anfield Road. Credo che una volta fosse di 28.000 persone. Buffo, no? È più della media dei presenti alle partite del West Ham degli ultimi anni e qui stiamo parlando di una sola curva.
Ricordo che guardammo fra di noi, pensando: «Che diavolo siamo venuti a fare qui? Che cazzo abbiamo fatto? Siamo in questa curva sterminata». Era presto e pensammo che avremmo avuto un po’ di supporto con l’arrivo degli altri West Ham.
La curva si stava ancora riempiendo di tifosi di casa, ma grazie ai nostri colori blu e vinaccia pensarono che fossimo del Villa e noi ci mescolammo a loro, stando buoni. Ci spargemmo per tutto l’Holte End in modo da non attrarre sgradite attenzioni. La curva si stava riempiendo abbastanza rapidamente e fu allora che ci rendemmo conto che ci saremmo stati solamente noi. Eravamo tutti nella loro curva, divisi in coppie o da soli e sparpagliati un po’ dappertutto – giù alla bandiera del corner, dietro alla porta, in mezzo. Era una situazione un po’ tesa, specialmente quando la gente incominciava a guardarti, ma noi ci attenemmo al piano, che era di stare calmi fin quando il grosso orologio nella curva opposta avesse segnato dieci alle tre. In quel momento i giocatori sarebbero usciti, lo stadio sarebbe stato pieno e noi ci saremmo ritrovati tutti in cima alla curva e avremmo cantato la canzoncina che avevamo preparato sul treno. Facendo schioccare le dita a tempo, avremmo cantato: «Noi siamo I… InterCity, siamo C… cattivi e combattiamo, siamo F…forti e fanatici… siamo I.C.F.!»
Alcuni di noi, là nell’Hotel End, si erano seduti a terra ma alle tre meno dieci ci alzammo in piedi e ci infilammo in testa dei passamontagna blu e vinaccia, in cui avevamo ritagliato noi stessi gli occhi.
Fu fantastico come tutti rispettarono il piano di incontrarci in cima all’Holte. Era una posizione davvero vantaggiosa da difendere. L’Holte End aveva questa specie di zona rialzata piuttosto ampia prima che gradinata ricominciasse a scendere. Quindi era un discreto spazio su cui fermarsi. I nostri accordi erano di incontrarci nell’angolo estremo di questa sezione, sapendo che fossimo riusciti a occuparla sarebbe stato difficile per chiunque circondarci. Quando iniziammo il coro di «I.C.F.» sapevamo che ci saremmo attirati l’attenzione di tutti perché, prima di tutto, nessuna la conosceva quella canzone. Poi, all’improvviso, capirono che si trattava del West Ham. Penso che qualcuno abbia detto:«Cercano di assalirci da dietro!» Poi cominciò tutto quanto. Era un punto di non ritorno e quando cominciò, noi ci eravamo dentro fino al collo.
Avevamo un’ottima posizione da cui caricare verso il basso. Nel giro di un istante, migliaia di persone si volatilizzarono di fronte a noi e si riversarono sul campo. Nella fuga lasciarono il più grande vuoto che si poteva immaginare, il che fece sì che tutti potessero vedere eravamo solo una cinquantina. Quel singolo istante fu un’esperienza come nessun’altra, avevamo messo in fuga l’intera curva fottuta. Ovunque c’era il panico. Nessuno capiva chi fossimo, compresi i West Ham sul lato opposto. […]
Tornando all’Hotel, quelli del Villa compresero la verità. Si alzò il grido: «Sono dei mocciosi, ammazziamoli!» Ritornarono sciamando verso di noi, come dei pazzi scatenati. Loro continuarono a salire, noi continuammo a caricarli, mentre la polizia arrivava correndo dai lati. Scivolammo tutti verso il fondo, poi un tifoso del Villa disse che uno di noi aveva una lama. Allora gli Old Bill presero uno di noi ma trovarono solo un programma arrotolato. Il tizio disse: «Senta, sto solo cercando di uscire dallo stadio, sono entrato nella curva sbagliata». Fu così che ci buttarono fuori dalla curva sulle gradinate e ci scortarono lungo i bordi del campo.”

Grant ricorda i momenti concitatati in cui camminarono lungo la linea laterale del campo:

“Non riuscivo a crederci [..] Gli Old Bill non arrestarono né buttarono fuori nessuno di noi. Fu un trionfo assoluto. Così mentre facevamo il giro del campo, dirigendoci verso la tribuna scoperta di Witton Lane, riempita da quasi tutti quelli che erano al centro di tutto. Ci sembrava davvero di camminare sulle acque. I più vecchi del nostro gruppo avranno avuto diciott’anni, i più giovani quindici. Arrivammo alla nostra curva e vedevamo che pensavano: «Chi sono questi qua?» Sapevamo di essere arrivati. Eravamo ringalluzziti e pieni di noi. I vecchi erano impressionati, ma non avevano niente da dire. Noi li prendemmo per il culo a morte.”

Andy conclude il racconto della giornata:

“[…] Ritornammo a Euston, uscimmo dalla stazione e ci incamminammo per la strada in un gruppo di 100-150 ragazzi. Al’improvviso, una banda enorme venne verso di noi. Era così grande che riempiva la strada. Li assalimmo, mettendoli in fuga. Venne fuori che erano quei bastardi londinesi del Sud di Millwall. Così durante il primo giorno della InterCity Firm avevamo messo in fuga la Holte End, preso per il culo i vecchi e rincorso il Millwall. Niente male come prima uscita, no? Noi giovani leoni decidemmo di rimanere nella InterCity Firm e vedemmo che il nome venne accettato da tutti quelli che seguivano il West Ham. Sembrava proprio un nome adatto e aveva senso, perché era così che avevamo viaggiato nelle ultime due stagioni.
I singoli individui sarebbero rimasti legati alle diverse bande. Ma riunirsi sotto l’ombrello dell’InterCity Firm significa per tutti avere un grande valore – quel senso di elitarismo se ne era un po’ andato e noi avevamo mantenuto una struttura.”

Tratto da Congratulazione, hai appena incontrato la I. C. F. (West Ham United) di Cass Pennant, Baldini Castoldi Dalai editore S.P.A., 2004, da pag. 32 a 36.

martedì 30 ottobre 2007

Vittoria a Coventry

Al 68' gli Hammers vanno sotto: Osbourne crossa in area e Tabb insacca di testa alle spalle di Wright. Ma il West Ham risponde subito, dopo tre minuti arriva il pareggio di Boa Morte con un bel tiro di sinistro.
Tre minuti di recupero, all'ultimo dei quali Cole trova la rete del vantaggio che vale la qualificazione diretta senza replay.
Forza Hammers! Le vittorie dell'ultimo secondo mi hanno sempre esaltato.

Foto


UP THE HAMMERS!
Non aggiungo altro.

Coventry City - West Ham (probabili formazioni)
















Questa sera match di coppa di lega per gli Hammers che affronteranno il Coventry City (squadra che milita in Championship e che nel turno precedente ha eliminato il Manchester United) alla Ricoh Arena.

Probabile formazione:

Wright

Spector - Gabbidon - Collins - McCartney

Boa Morte - Mullins - Noble - Etherington

Cole-Sears

domenica 28 ottobre 2007

Portsmouth - West Ham 0-0

Il West Ham conquista un importante punto a Portsmouth, contro un avversario ostico.
Partita che poteva decisamente mettersi male, dopo che l'arbitro, in pieno recupero, accordava un calcio di rigore per il Portsmouth: massima punizione calciata da benjani e parata straordinariamente dal nostro Robert Green.
Partita controllata dai giocatori Portsmouth a lunghi tratti, i quali tuttavia non sono riusciti a concretizzare la superiorità di gioco.

venerdì 26 ottobre 2007

Portsmouth - West Ham (probabili formazioni)

Solito 4-4-2 per il West Ham:

1 Green R.

2 Neill L.
6 Upson M.
4 Gabbidon D.
3 McCartney G.

11 Etherington M.
17 Mullins H.
16 Noble M.
29 Bowyer L.

12 Cole C.
10 Bellamy C.

I tifosi del West Ham solo decimi nella classifica della rumorosità delle tifoserie inglesi

La classifica dei più rumorosi

1) Sunderland, 129,2 decibel
2) Tottenham, 128,3 decibel
3) Manchester City, 127,4 decibel
4) Aston Villa, 126,5 decibel
5) Everton, 126,1 decibel
6) Chelsea, 125,8 decibel
7) Middlesbrough, 125,4 decibel
8) Derby County, 124,7 decibel
9) Newcastle, 124,5 decibel
10) West Ham, 123,8 decibel
11) Birmingham City, 122,7 decibel
12) Arsenal, 122,3 decibel
13) Portsmouth, 120,9 decibel
14) Blackburn, 119,5 decibel
15) Bolton, 119,1 decibel
16) Liverpool, 118,9 decibel
17) Manchester United, 117,5 decibel
18) Wigan, 116,8 decibel
19) Reading, 116,2 decibel
20) Fulham, 115,4 decibel

http://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/Primo_Piano/2007/10_Ottobre/26/popup_classifica.shtml

giovedì 25 ottobre 2007

Prosegue il racconto sulla nascita del I.C.F.

Andy Swallow prosegue il racconto della nascita dell’Inter City firm

“Eravamo abituati a seguire quelli più vecchi, come Carlton Leach. Sembrava si definissero tutti con nomi come G.L.F., la Good Looking Firm (Banda dal bell’aspetto). Io avevo già fondato la V.L.F. - Vicarage Lane Firm – e quando incomincia a incontrare gli altri, divento la Essex East London Firm. Venivano tutti dalla zona di Upton Park, da Plaistow e dalla zona dietro al Queens Market. Conoscemmo tantissimi ragazzi in gambe […]. Bravi ragazzi cha andarono ad aggiungersi ad altri che conoscevamo già […]. Ci incontravamo al club dei tifosi alla domenica sera oppure ce ne andavamo al Denmark nell’East Ham, che era un posto strano, dal momento che c’erano diversi sbirri che andavano là a bere, e tutto il nostro gruppo era minorenne. Ma era così che andava. Stavamo decisamente diventando una banda sempre più luminosa e facevamo la nostra parte su e giù per Green Street nei giorni delle partite, molto prima che i più vecchi arrivassero a darsi battaglia verso le 12 per beccarsi tutta la gloria. Molti dei volti più noti non ci volevano con loro per le partite importanti, così un giorno ci guardammo semplicemente in faccia e dicemmo «Bene, formeremo una grossa banda tutta nostra e ci scontreremo anche con i vecchi, se necessario. Se proprio vogliono, gli faremo il culo».
In quei giorni ci piaceva fare da roadies a band musicali come gli Sham 69 e facevamo la raccolta degli stemmi di svariati gruppi pop. Mi ricordo del giorno in cui decidemmo di formare questa nuova grossa banda. Eravamo seduti nel mio appartamento con Grant e Ramsgate e stavamo strappando la copertura di plastica di questi badge, per poi spruzzarci sopra della vernice azzurra e dipingerci su due martelli incrociati. Grant ci incollò le iniziali I.C.F. Quello fu il badge originale. Il resto è storia.
Ce l’avevamo con i West Ham più vecchi, per il fatto che ci cacciavano sempre via. Noi dicevamo sempre che, perfino quando scendevano in campo i loro uomini migliori e noi eravamo in fondo alla scala gerarchica, rimanevamo più bravi nel combattere. Mathew Thomas disse che adesso eravamo in numero sufficiente per farsi rispettare."
Tratto da Congratulazione, hai appena incontrato la I. C. F. (West Ham United) di Cass Pennant, Baldini Castoldi Dalai editore S.P.A., 2004, pag 30,31,32.

martedì 23 ottobre 2007

David Beckham


L'ex capitano della nazionale inglese dopo aver fallitto l'accesso ai play off con il suo team, i Los Angeles Galaxy, cerca una squadra londinese con cui potersi allenare durante i prossimi 5 mesi (il campionato americano riprenderà infatti solo ad aprile).
Tra le possibili candadate ad "ospitare" Beckham si fa il nome del West Ham, che già in passato aveva cercato di tesserlo, vedremo nei prossimi giorni se queste voci verranno confermate e se David si potrà allenare con gli Hammers.

lunedì 22 ottobre 2007

Vittoria per il West Ham

Davanti a 34.913 spettatori gli hammers conquistano una bella vittoria dopo tre sconfitte consecutive.
Al vantaggio iniziale di C. Cole con un bel colpo di testa ad incrociare su cross di McCartney dalla sinistra, risponde il Sunderland all'inizio della ripresa con Jones sempre di testa.
Al 77' minuto arriva il goal del vantaggio del West Ham con un'azione roccambolesca: boa morte impatta il pallone che colpisce il palo, questo rimbalza poi sulla schiena del portiere Gordon e termina in rete.
Arriva poi il gol del 3 a 1 di Bellamy a chiudere la partita.
Tre punti fondamentali per la zona Uefa.

sabato 20 ottobre 2007

West Ham - Sunderland (probabile formazione)
















Ecco il probabile 11 con cui il West Ham scenderà in campo domani alle 4 p.m. nel match casalingo contro il Sunderland.

Modulo: 4-4-2

Green

Neill
Ferdinand
Upson
McCartney

Ljungberg
Noble
Bowyer
Etherington

Bellamy
Camara



L'inizio dell'Inter City firm visto da Grant Fleming

Come nasce l’I.C.F. prima parte raccontata da Grent Fleming (uno dei tre fondatori):

“Conobbi Andy (si riferisce a Andy Swallow altro fondatore del gruppo) quando formammo la banda dell’Essex East London per andare a vedere le partite casalinghe del West Ham nel 1974-75. Eravamo molto giovani e andavamo a scuola. Prima di incominciare a frequentare ragazzi della mia età, avevo frequentato di tanto in tanto alcuni West Ham più vecchi.
Andammo a Liverpool nel ’74 con il treno speciale. Tutti dicevano che era la più grossa banda del West Ham che sia mai andata a Liverpool. Avevamo tre treni «Football Special» strapieni, invece dell’unico che ci andava di solito, per di più mezzo vuoto. Mi ricordo di esserci andato con tizi più grandi come Sprinty, Northy, Felix e via dicendo. Ma quella volta era stata dura e ci prendemmo una sonora batosta, quel giorno. Quella partita fu un brutti risveglio per me; direi che fu quella a farmi capire che cosa volesse dire tutto questo. Prima, eravamo andati in tutti gli stadi di Londra ed eravamo sempre riusciti ad occupare (si riferisce all’occupare la curva avversaria, obiettivo degli hooligan dell’epoca quando si andava in trasferta). Ma a Liverpool, non riuscivo a crederci. Credo che all’Everton avessero cancellato una partita, perché si unirono tutti, quel giorno, e ci trovammo ad affrontare tutti gli Scousers riuniti.
Era buio quando uscimmo dopo la partita e tutto ciò che ricordo fu che venimmo assaliti in una stradina secondaria nei pressi del Kop. Gli Scousers accennarono una fuga, così noi partimmo alla carica, per poi farci beccare di sorpresa su Scotland Road. Da lì in poi fu ognuno per sé. Mi ricordo che il viaggio di ritorno in treno fu molto più tranquillo di quello d’andata. Un sacco di gente si era fatta portar via i giubbotti delle banda del Liverpool. Un coglione era seduto di fronte a me senza pantaloni. Un altro si teneva il fianco dove era stato affettato.
Tutto questo mi fece capire molte cose: adesso non si scherzava più. Fino a quando eravamo entrati allo Stamford Bridge, eravamo entrati a Highburhy. Eravamo entrati in tutti questi posti, ma una fredda, buia sera di novembre passata a correre per Scotland Road me fece davvero aprire gli occhi. A questo punto si trattava di adeguarsi o tagliare la corda.
Superammo la storia di Liverpool perché fu questione di numero. Ma un altro punto di svolta per me fu la partita contro lo Sheffield United della stagione ’75-76. Credo che sia stata l’unica volta in cui ho visto il West Ham prenderle davvero in curva. Ci tirarono addosso qualsiasi cosa. A me arrivarono addosso freccette, palle da golf, mattoni e bottiglie. Ancora una volta, fu una specie di segnale d’allarme. Mi ricordo di essermi preso una ripassata da una banda nemica all’estero, ma nella curva era stato molto peggio. Vidi Gardner cadere, ma ne portò giù otto con sé. Da questo momento in poi andare alle partite passò in secondo piano. Mi era passata la voglia di sequestrare sciarpe, farmi coinvolgere in piccole zuffe e tirare due calcioni appena possibile. Ora che andavamo molto in trasferta, ci ritrovammo tutti molto uniti. Gente come Andy, che aveva incontrato Ramsgate, poi entrarono in contatto con gente di Canning Town (località di Londra considerate tra le prime cinque più degradate per povertà e delinquenza di tutta l’Inghilterra), alcuni di Forest Gate e Stratford (altre zone di Londra) […] e il gruppo di Chadwell Heart. In pratica eravamo tutti giovani leoni.”

Tratto da Congratulazione, hai appena incontrato la I. C. F. (West Ham United) di Cass Pennant, Baldini Castoldi Dalai editore S.P.A., 2004, pag. 29 e 30.

venerdì 19 ottobre 2007

The God Paolo Di Canio


Ecco una famosa dichiarazione di Paolo Di Canio sul West Ham e i suoi tifosi:

HO AVUTO OFFERTE IMPORTANTI DAL MANCHESTER UTD, MA AL WEST HAM UTD SONO A CASA, SONO IL LORO IDOLO, IL CAPITANO CHE NON MOLLA MAI. QUELLA DEL WEST HAM E' UNA TIFOSERIA CHE PROVIENE DALLA WORKING CLASS, SONO AFFAMATI, NON HANNO MAI VINTO NULLA E PER LORO LA SQUADRA HA UN VALORE SOCIALE. PER QUESTA RAGIONE TI DANNO TUTTO, SEGUONO VISCERALMENTE LE VICENDE DEGLI HAMMERS. SIN DAGLI ANNI '70 E '80 E' STATA UNA DELLE TIFOSERIE PIU' CALDE. A QUEI TEMPI AVEVANO UNA PESSIMA FAMA LE SCORRIBANDE DELL'INTERCITY FIRM, UN GRUPPO CHE AVEVA L'ABITUDINE DI PRENDERE IL TRENO DI LINEA PER SFUGGIRE AI CONTROLLI DELLA POLIZIA. IL CORO PIU' SUGGESTIVO CHE VIENE INTONATO E' L'OSSESSIONANTE "PAOLO DI CANIO, PAOLO DI CANIO..." CANTATO SULL'ARIA DELLA DONNA IMMOBILE, OPERA DI VERDI. AD "UPTON PARK" HO UN ANGOLO DELLO STADIO TRA LA TRIBUNA E LA WEST EAST END, CHE E' QUELLO PIU' SCATENATO, DOVE VADO AD ESULTARE AD OGNI GOL. E TUTTE LE VOLTE E' COME SE I TIFOSI MI CALPESTASSERO DI GIOIA E DA QUESTA AZIONE ASSORBO MOLTA ENERGIA.

Tratto da: www.ultraslazio.it

Inter City firm


Ecco cosa viene fuore se si scrive Inter City Firm su Wikipedia:

"L'Inter City Firm (ICF) è stata una tra le più note firm (le frange più violente dell'hooliganismo) calcistiche inglesi legata alla squadra del West Ham United di Londra negli anni settanta e ottanta.
L'ICF si rese protagonista di epiche battaglie con altre firm e divenne celebre per la particolare tenacia con cui prendeva parte agli scontri.
La gang prende il nome dai mezzi di trasporto utilizzati dai suoi componenti per assistere alle trasferte, i treni InterCity preferiti ai convogli speciali riservati ai tifosi: l'utilizzo di questi treni rendeva più facile eludere il controllo delle forze dell'ordine. Quando la polizia si accorse del trucco (un'altra firm, la 6:57 Crew del Portsmouth utilizzava i treni regionali delle sei del mattino per mischiarsi con i pendolari) l'ICF ed altre gang iniziarono a muoversi con furgoncini.
Così come altri gruppi di hooligan della fine degli anni settanta, l'Inter City Firm adottò il cosiddetto stile casual, ossia l'abbandono di ogni capo di abbigliamento che facesse riferimento alla propria squadra per potersi muovere con maggiore libertà durante le trasferte.
Negli scontri che vedevano la ICF vincitrice sugli avversari (la rivalità più accesa era con la firm del Millwall), i componenti della gang lasciavano sul luogo dello scontro alcuni biglietti con la dicitura Congratulations, You Have Just Met the ICF (congratulazioni, hai appena incontrato l'ICF). Uno dei leader dell'ICF, Cass Pennant, ha intitolato così un libro che narra la storia del gruppo (pubblicato in italiano con il titolo Congratulazioni, hai appena incontrato la I.C.F. (West Ham United) da Baldini&Castoldi nel 2004).
Le vicende dell'Inter City Firm hanno inoltre ispirato il film Green Street del 2005 con Elijah Wood, sebbene il nome della firm sia stato cambiato in Green Street Elite (GSE)."

giovedì 18 ottobre 2007

Natale ad Upton Park


Ecco una delle solite simpatiche iniziative da calcio d'oltremanica! La società infatti comunica che nei giorni 18 19 e 21 dicembre sarà possibile effettuare visite guidate ad Upton Park.
Natale con il West Ham!!

mercoledì 17 ottobre 2007

Doppietta di Mark Noble con l'under 21 inglese


Ieri sera il centrocampista del West Ham Mark Noble, siglando una doppietta, si è reso protagonista di una fantastica prestazione con la sua nazionale under 21 contro i pari età irlandesi: il primo gol è nato con un bel tiro di sinistro, il secondo insaccando in porta un cross proveniente dalla fascia destra.

Le due reti gli sono valse il "man of the match".

Per la cronaca il match si è concluso 3 a 0 per la nazionale Inglese e il terzo goal è stato siglato da Milner.

martedì 16 ottobre 2007

Foto curiose sugli Hammers







Upton Park - lo stadio - parte seconda









A breve una terza parte.

Upton Park - lo stadio











C'è poco da dire, lascio spazio alle immagini. Mi limito a qualche dato: Boleyn Ground (ma chiamato dai tifosi Upton Park, nome del quartire in cui si trova) ha oggi una capienza di 35.146 posti, ormai, purtroppo, tutti a sedere.








domenica 14 ottobre 2007

Infortunio anche per Dean Ashton


Dopo l'infortunio capitato a Ljungberg un'altra tegola si abbatte sugli Hammers, Dean Ashton starà fuori per ben sei settimane a causa di uno stiramento ai legamenti del ginocchio destro riportato durante la partita con l'Aston Villa.

Robert Green parla dell'interesse dell'Arsenal


Robert Grenn ha parlato al sito http://www.westhamfans.org/ (sito ufficiale dei tifosi del West Ham) del suo possibile trasferimento a gennaio all’Arsenal per sostituire Lehmann, infortunato da tempo e indubbiamente a fine carriera. Le maggiori testate giornalistiche inglesi parlano di una trattativa che si aggira sui 6 milioni di Pounds. Ecco le dichiarazioni di Grenn:”Io sono molto felice al West Ham e sto vivendo il momento migliore della mia carriera. Ho trovato strano che Steve McClaren non mi abbia convocato per il turno di qualificazioni ma tutto quello che posso fare è continuare a giocare così, questo è quello che penso. Ovviamente, è gratificante che molti club apprezzino le mie capacità e molti giornali hanno parlato di questo interesse nei miei confronti. Molte volte i giocatori coinvolti in queste situazioni si deconcentrano, ma io posso assicurare che darò il massimo per il West Ham e questo sarà il mio unico pensiero.”
La trattativa esiste, il club spero che resista a trattenere il giovane portiere, almeno fino a fine stagione: sta facendo bene e perderlo a metà anno non mi sembra una soluzione razionale, anche perché poi bisognerebbe tornare sul mercato a cercare un adeguato sostituto. Sicuramente nel mercato estivo si potrebbe fare una scelta più tranquilla sia sul suo possibile trasferimento sia sul suo eventuale sostituto.

Infortunio per Fredrik Ljungberg


Nuovo infortunio per il forte centrocampista del West Ham Fredrik Ljungberg. Ieri lo svedese, acquistato in estate dagli Hammers, è stato costetto ad abbandonare il campo al minuto 39 del match Leichtenstein - Svezia valido per le qualificazioni ad Euro 2008. Frendrik è comunque stato protagonista della partita siglando il primo gol del 3 a 0 con cui gli scandinavi hanno piegato gli avversari.
Purtroppo non ho notizie sull'entità dell'infortunio.

sabato 13 ottobre 2007

Foto promozione 2005






Queste sono tre foto risalenti al 30 maggio 2005, giorno in cui il Wes Ham grazie ad un gol di Bobby Zamora superò il Preston nella finale play off disputa al Millennium Stadium di Cardiff e tornò così in Premier League dopo due stagioni di assenza.

Palmares

1957-58 Campionato di seconda divisione Inglese (attuale first division)

1963-64 FA Cup

1964-65 Coppa delle Coppe e Community Shield

1974-75 FA Cup

1979-80 FA Cup

1980-81 Campionato di seconda divisione Inglese

1999-2000 Coppa Intertoto

venerdì 12 ottobre 2007

Come nasce questo blog.

Questo blog nasce come punto di riferimento per i tifosi italiani del West Ham.

L’obiettivo principale di questo sito è di far conoscere cos’è il West Ham a tutti coloro che in Italia non lo conosco o che lo conoscono solo come una delle tante squadre inglesi.
In secondo luogo su questo sito si farà un tifo spudorato per gli Hammers: non ci saranno cronache di partite o notizie in modo imparziale, ma tutto verrà scritto dalle mani e dalla mente di un tifoso.
Chi segue le partite del Campionato inglese sa che in quelli stadi c’è un fascino particolare, ancora più affascinanti però sono le sfide ad Upton Park (stadio di casa e nome del quartiere di Londra del West Ham): direi paragonabili solo a quelle del Liverpool ad Anfield road e a quelle al Celtic Park.
E cosa accomuna queste tre squadre? Semplicemente una visione offensiva del calcio in cui l’obiettivo è dare tutto per vincere sempre, ma se non si è vinto ma si è dato tutto alla fine il risultato non conta proprio più. E per un tifoso conta quello che uno ha sentito prima, durante e dopo la partita, conta sentire le persone di fianco a te allo stadio che pensano ad una sola cosa da quando si alzano alla mattina della partita fino alla fine della giornata, conta vedere una squadra che comunque sia andata la partita ha visto i propri giocatori esprimersi al massimo delle potenzialità.
E poi la cosa che accomuna di più le tifoserie di queste tre squadre è un coro, cantato con sciarpata (ma direi cantato con il cuore), che non è un semplice coro, ma il simbolo dell'attaccamento e del sentimento che provano questa gente quando va a vedere le partite di queste squadra: YOU'LL NEVER WALK ALONE.
Poi il West Ham qualcosa in più (o forse sarebbe meglio dire in meno): è storicamente una squadra che vince poco e che deve soffrire tanto, ma pur soffredo i trofei non arrivano mai. Ma alla fine al tifoso del West Ham interessa solo sentire quelle emozioni e quella scarica di adrenalina che gli viene trasmessa durante la partita.
Certo è che se in tutti questi anni fosse arrivata una vittoria di un campionato nazionale sarebbe stato meglio, ma per ora ci accontentiamo delle tre FA Cup (che sappiamo in Inghilterra contare come un campionato) e una Coppa delle Coppe.
Da questo momento in avanti non dimenticatevi di fare una cosa nella vita: è andare a vedere una partita del West Ham ad Upton Park.