mercoledì 31 ottobre 2007

Nascita degli Inter City firm: la prima partita

Ramsgate prese parte alla riunione in cui fu deciso di andare alla prima trasferta:

“Decidemmo di incontrarci a Euston e di fare il nostro esordio al Villa. […] Quando arrivammo tutti alla stazione di New Street a Birmingham, ci facemmo due risse con Carlton, Dickie e gli altri chi ci presero in giro quando ci presentammo come I. C. F. e cantammo una canzone cantata da noi. Inscenammo una serie di finte risse nei vari vagoni, sempre per gioco. […] Arrivammo così allo stadio del Villa. Doveva essere circa l’una quando arrivammo alla Holte End. Pensammo, bene si va. Non ci furono domande, si trattava solo di andare decisi. Entrammo tutti quanti, arrampicandoci su quelle enormi scalinate e quando Sali dal retro e osservi la vastità dell’impianto, ti rendi conto che sei nella più grande curva casalinga d’Inghilterra. Ci si poteva perdere la dentro, da tanto era grande. Forse la South Bank dei Wolves poteva essere più grande, ma si trattava di una curva scoperta e poi non era quella di casa dei Wolve, loro avevano la North Banck. Quini la Holte Banck doveva essere la più grande di tutte, perfino più grande della Kop di Anfield Road. Credo che una volta fosse di 28.000 persone. Buffo, no? È più della media dei presenti alle partite del West Ham degli ultimi anni e qui stiamo parlando di una sola curva.
Ricordo che guardammo fra di noi, pensando: «Che diavolo siamo venuti a fare qui? Che cazzo abbiamo fatto? Siamo in questa curva sterminata». Era presto e pensammo che avremmo avuto un po’ di supporto con l’arrivo degli altri West Ham.
La curva si stava ancora riempiendo di tifosi di casa, ma grazie ai nostri colori blu e vinaccia pensarono che fossimo del Villa e noi ci mescolammo a loro, stando buoni. Ci spargemmo per tutto l’Holte End in modo da non attrarre sgradite attenzioni. La curva si stava riempiendo abbastanza rapidamente e fu allora che ci rendemmo conto che ci saremmo stati solamente noi. Eravamo tutti nella loro curva, divisi in coppie o da soli e sparpagliati un po’ dappertutto – giù alla bandiera del corner, dietro alla porta, in mezzo. Era una situazione un po’ tesa, specialmente quando la gente incominciava a guardarti, ma noi ci attenemmo al piano, che era di stare calmi fin quando il grosso orologio nella curva opposta avesse segnato dieci alle tre. In quel momento i giocatori sarebbero usciti, lo stadio sarebbe stato pieno e noi ci saremmo ritrovati tutti in cima alla curva e avremmo cantato la canzoncina che avevamo preparato sul treno. Facendo schioccare le dita a tempo, avremmo cantato: «Noi siamo I… InterCity, siamo C… cattivi e combattiamo, siamo F…forti e fanatici… siamo I.C.F.!»
Alcuni di noi, là nell’Hotel End, si erano seduti a terra ma alle tre meno dieci ci alzammo in piedi e ci infilammo in testa dei passamontagna blu e vinaccia, in cui avevamo ritagliato noi stessi gli occhi.
Fu fantastico come tutti rispettarono il piano di incontrarci in cima all’Holte. Era una posizione davvero vantaggiosa da difendere. L’Holte End aveva questa specie di zona rialzata piuttosto ampia prima che gradinata ricominciasse a scendere. Quindi era un discreto spazio su cui fermarsi. I nostri accordi erano di incontrarci nell’angolo estremo di questa sezione, sapendo che fossimo riusciti a occuparla sarebbe stato difficile per chiunque circondarci. Quando iniziammo il coro di «I.C.F.» sapevamo che ci saremmo attirati l’attenzione di tutti perché, prima di tutto, nessuna la conosceva quella canzone. Poi, all’improvviso, capirono che si trattava del West Ham. Penso che qualcuno abbia detto:«Cercano di assalirci da dietro!» Poi cominciò tutto quanto. Era un punto di non ritorno e quando cominciò, noi ci eravamo dentro fino al collo.
Avevamo un’ottima posizione da cui caricare verso il basso. Nel giro di un istante, migliaia di persone si volatilizzarono di fronte a noi e si riversarono sul campo. Nella fuga lasciarono il più grande vuoto che si poteva immaginare, il che fece sì che tutti potessero vedere eravamo solo una cinquantina. Quel singolo istante fu un’esperienza come nessun’altra, avevamo messo in fuga l’intera curva fottuta. Ovunque c’era il panico. Nessuno capiva chi fossimo, compresi i West Ham sul lato opposto. […]
Tornando all’Hotel, quelli del Villa compresero la verità. Si alzò il grido: «Sono dei mocciosi, ammazziamoli!» Ritornarono sciamando verso di noi, come dei pazzi scatenati. Loro continuarono a salire, noi continuammo a caricarli, mentre la polizia arrivava correndo dai lati. Scivolammo tutti verso il fondo, poi un tifoso del Villa disse che uno di noi aveva una lama. Allora gli Old Bill presero uno di noi ma trovarono solo un programma arrotolato. Il tizio disse: «Senta, sto solo cercando di uscire dallo stadio, sono entrato nella curva sbagliata». Fu così che ci buttarono fuori dalla curva sulle gradinate e ci scortarono lungo i bordi del campo.”

Grant ricorda i momenti concitatati in cui camminarono lungo la linea laterale del campo:

“Non riuscivo a crederci [..] Gli Old Bill non arrestarono né buttarono fuori nessuno di noi. Fu un trionfo assoluto. Così mentre facevamo il giro del campo, dirigendoci verso la tribuna scoperta di Witton Lane, riempita da quasi tutti quelli che erano al centro di tutto. Ci sembrava davvero di camminare sulle acque. I più vecchi del nostro gruppo avranno avuto diciott’anni, i più giovani quindici. Arrivammo alla nostra curva e vedevamo che pensavano: «Chi sono questi qua?» Sapevamo di essere arrivati. Eravamo ringalluzziti e pieni di noi. I vecchi erano impressionati, ma non avevano niente da dire. Noi li prendemmo per il culo a morte.”

Andy conclude il racconto della giornata:

“[…] Ritornammo a Euston, uscimmo dalla stazione e ci incamminammo per la strada in un gruppo di 100-150 ragazzi. Al’improvviso, una banda enorme venne verso di noi. Era così grande che riempiva la strada. Li assalimmo, mettendoli in fuga. Venne fuori che erano quei bastardi londinesi del Sud di Millwall. Così durante il primo giorno della InterCity Firm avevamo messo in fuga la Holte End, preso per il culo i vecchi e rincorso il Millwall. Niente male come prima uscita, no? Noi giovani leoni decidemmo di rimanere nella InterCity Firm e vedemmo che il nome venne accettato da tutti quelli che seguivano il West Ham. Sembrava proprio un nome adatto e aveva senso, perché era così che avevamo viaggiato nelle ultime due stagioni.
I singoli individui sarebbero rimasti legati alle diverse bande. Ma riunirsi sotto l’ombrello dell’InterCity Firm significa per tutti avere un grande valore – quel senso di elitarismo se ne era un po’ andato e noi avevamo mantenuto una struttura.”

Tratto da Congratulazione, hai appena incontrato la I. C. F. (West Ham United) di Cass Pennant, Baldini Castoldi Dalai editore S.P.A., 2004, da pag. 32 a 36.

martedì 30 ottobre 2007

Vittoria a Coventry

Al 68' gli Hammers vanno sotto: Osbourne crossa in area e Tabb insacca di testa alle spalle di Wright. Ma il West Ham risponde subito, dopo tre minuti arriva il pareggio di Boa Morte con un bel tiro di sinistro.
Tre minuti di recupero, all'ultimo dei quali Cole trova la rete del vantaggio che vale la qualificazione diretta senza replay.
Forza Hammers! Le vittorie dell'ultimo secondo mi hanno sempre esaltato.

Foto


UP THE HAMMERS!
Non aggiungo altro.

Coventry City - West Ham (probabili formazioni)
















Questa sera match di coppa di lega per gli Hammers che affronteranno il Coventry City (squadra che milita in Championship e che nel turno precedente ha eliminato il Manchester United) alla Ricoh Arena.

Probabile formazione:

Wright

Spector - Gabbidon - Collins - McCartney

Boa Morte - Mullins - Noble - Etherington

Cole-Sears

domenica 28 ottobre 2007

Portsmouth - West Ham 0-0

Il West Ham conquista un importante punto a Portsmouth, contro un avversario ostico.
Partita che poteva decisamente mettersi male, dopo che l'arbitro, in pieno recupero, accordava un calcio di rigore per il Portsmouth: massima punizione calciata da benjani e parata straordinariamente dal nostro Robert Green.
Partita controllata dai giocatori Portsmouth a lunghi tratti, i quali tuttavia non sono riusciti a concretizzare la superiorità di gioco.

venerdì 26 ottobre 2007

Portsmouth - West Ham (probabili formazioni)

Solito 4-4-2 per il West Ham:

1 Green R.

2 Neill L.
6 Upson M.
4 Gabbidon D.
3 McCartney G.

11 Etherington M.
17 Mullins H.
16 Noble M.
29 Bowyer L.

12 Cole C.
10 Bellamy C.

I tifosi del West Ham solo decimi nella classifica della rumorosità delle tifoserie inglesi

La classifica dei più rumorosi

1) Sunderland, 129,2 decibel
2) Tottenham, 128,3 decibel
3) Manchester City, 127,4 decibel
4) Aston Villa, 126,5 decibel
5) Everton, 126,1 decibel
6) Chelsea, 125,8 decibel
7) Middlesbrough, 125,4 decibel
8) Derby County, 124,7 decibel
9) Newcastle, 124,5 decibel
10) West Ham, 123,8 decibel
11) Birmingham City, 122,7 decibel
12) Arsenal, 122,3 decibel
13) Portsmouth, 120,9 decibel
14) Blackburn, 119,5 decibel
15) Bolton, 119,1 decibel
16) Liverpool, 118,9 decibel
17) Manchester United, 117,5 decibel
18) Wigan, 116,8 decibel
19) Reading, 116,2 decibel
20) Fulham, 115,4 decibel

http://www.gazzetta.it/Calcio/Estero/Primo_Piano/2007/10_Ottobre/26/popup_classifica.shtml

giovedì 25 ottobre 2007

Prosegue il racconto sulla nascita del I.C.F.

Andy Swallow prosegue il racconto della nascita dell’Inter City firm

“Eravamo abituati a seguire quelli più vecchi, come Carlton Leach. Sembrava si definissero tutti con nomi come G.L.F., la Good Looking Firm (Banda dal bell’aspetto). Io avevo già fondato la V.L.F. - Vicarage Lane Firm – e quando incomincia a incontrare gli altri, divento la Essex East London Firm. Venivano tutti dalla zona di Upton Park, da Plaistow e dalla zona dietro al Queens Market. Conoscemmo tantissimi ragazzi in gambe […]. Bravi ragazzi cha andarono ad aggiungersi ad altri che conoscevamo già […]. Ci incontravamo al club dei tifosi alla domenica sera oppure ce ne andavamo al Denmark nell’East Ham, che era un posto strano, dal momento che c’erano diversi sbirri che andavano là a bere, e tutto il nostro gruppo era minorenne. Ma era così che andava. Stavamo decisamente diventando una banda sempre più luminosa e facevamo la nostra parte su e giù per Green Street nei giorni delle partite, molto prima che i più vecchi arrivassero a darsi battaglia verso le 12 per beccarsi tutta la gloria. Molti dei volti più noti non ci volevano con loro per le partite importanti, così un giorno ci guardammo semplicemente in faccia e dicemmo «Bene, formeremo una grossa banda tutta nostra e ci scontreremo anche con i vecchi, se necessario. Se proprio vogliono, gli faremo il culo».
In quei giorni ci piaceva fare da roadies a band musicali come gli Sham 69 e facevamo la raccolta degli stemmi di svariati gruppi pop. Mi ricordo del giorno in cui decidemmo di formare questa nuova grossa banda. Eravamo seduti nel mio appartamento con Grant e Ramsgate e stavamo strappando la copertura di plastica di questi badge, per poi spruzzarci sopra della vernice azzurra e dipingerci su due martelli incrociati. Grant ci incollò le iniziali I.C.F. Quello fu il badge originale. Il resto è storia.
Ce l’avevamo con i West Ham più vecchi, per il fatto che ci cacciavano sempre via. Noi dicevamo sempre che, perfino quando scendevano in campo i loro uomini migliori e noi eravamo in fondo alla scala gerarchica, rimanevamo più bravi nel combattere. Mathew Thomas disse che adesso eravamo in numero sufficiente per farsi rispettare."
Tratto da Congratulazione, hai appena incontrato la I. C. F. (West Ham United) di Cass Pennant, Baldini Castoldi Dalai editore S.P.A., 2004, pag 30,31,32.

martedì 23 ottobre 2007

David Beckham


L'ex capitano della nazionale inglese dopo aver fallitto l'accesso ai play off con il suo team, i Los Angeles Galaxy, cerca una squadra londinese con cui potersi allenare durante i prossimi 5 mesi (il campionato americano riprenderà infatti solo ad aprile).
Tra le possibili candadate ad "ospitare" Beckham si fa il nome del West Ham, che già in passato aveva cercato di tesserlo, vedremo nei prossimi giorni se queste voci verranno confermate e se David si potrà allenare con gli Hammers.

lunedì 22 ottobre 2007

Vittoria per il West Ham

Davanti a 34.913 spettatori gli hammers conquistano una bella vittoria dopo tre sconfitte consecutive.
Al vantaggio iniziale di C. Cole con un bel colpo di testa ad incrociare su cross di McCartney dalla sinistra, risponde il Sunderland all'inizio della ripresa con Jones sempre di testa.
Al 77' minuto arriva il goal del vantaggio del West Ham con un'azione roccambolesca: boa morte impatta il pallone che colpisce il palo, questo rimbalza poi sulla schiena del portiere Gordon e termina in rete.
Arriva poi il gol del 3 a 1 di Bellamy a chiudere la partita.
Tre punti fondamentali per la zona Uefa.